Cartelle esattoriali addio, e non è un bene: dopo 90 giorni dalla notifica scatta l’esecuzione forzata

Le cartelle esattoriali potrebbero sparire: trascorsi 90 giorni dalla notifica, potrebbe scattare direttamente l’esecuzione forzata.

Il dovere di ogni contribuente è quello di presentare l’annuale dichiarazione dei redditi, documento contabile attraverso cui i contribuenti comunicano al fisco il proprio reddito mediante i versamenti delle imposte. Il dovere dell’Agenzia delle Entrate è invece quello di far partire subito i controlli formali, a seguito dei quali il contribuente potrebbe ricevere degli avvisi di accertamento che se non pagati potrebbero trasformarsi in cartella esattoriale.

stop alle cartelle esattoriali dell'Agenzia delle entrate
Presto potrebbe arrivare lo stop alle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle entrate (Mediapresswebtv.it)

La riforma che sta modificano la riscossione cambierà le modalità con cui arrivano gli avvisi e le notifiche di pagamento. Le novità principali riguardano il fatto che le cartelle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate non dovrebbero più essere inviate. Per quanto riguarda le vecchie cartelle esattoriali è previsto un azzeramento automatico oppure 84 mesi di rate.

Avvisi di pagamento e cartelle esattoriali dall’Agenzia delle Entrate

Gli avvisi di accertamento inviati dall’Agenzia delle Entrate segnalano le omissioni nelle dichiarazioni dei redditi. La comunicazione inoltrata al contribuente nel caso in cui siano stati riscontrati errori o mancati pagamenti, attraverso analisi dei dati fiscali, prende il nome di avviso bonario. Il contribuente dispone di un periodo di trenta giorni dalla data di ricevimento dell’avviso di accertamento per procedere.

Cartella esattoriale
In che cosa consiste una cartella esattoriale (Mediapresswebtv.it)

I trenta giorni sono estensibili a novanta nel caso di comunicazioni telematiche. Trascorso il tempo indicato, il contribuente deve pagare quanto indicato oppure, se la pretesa dell’Agenzia delle Entrate si fonda su dati illegittimi, deve presentare una contestazione. Il contribuente che riceve l’avviso dall’Agenzia delle Entrate ha due opzioni: o pagare entro i trenta giorni sfruttando come vantaggio una riduzione della sanzione prevista in questo caso, oppure presentare istanza di annullamento. Sul sito web dell’Agenzia delle Entrate è possibile procedere alla rateizzazione del pagamento.

Agenzia delle Entrate, stop alle cartelle esattoriali: ecco che cosa cambierà

La riforma della riscossione entrata in vigore introdurrà importanti cambiamenti. Modifiche riguarderanno soprattutto le cartelle esattoriali, ovvero il principale strumento di imposizione fiscale che precede l’esecuzione forzata. In base alle nuove modifiche, le cartelle esattoriali in alcuni casi non verranno più inviate.

Finora, i contribuenti che avevano debiti con l’Agenzia delle Entrate, grazie ai vari provvedimenti di sanatoria e alle rottamazioni delle cartelle, hanno avuto la possibilità di pagare meno o con maggiore facilità. In caso di ricezione delle cartelle esattoriali, è possibile richiedere il pagamento rateale in un massimo di 72 rate mensili.

Il decreto riscossione ha introdotto novità circa il prolungamento delle rate. Nel 2025 e nel 2026, le rate ordinarie potranno arrivare fino a 84 mesi. Nel biennio 2027-2028, le rate potranno arrivare fino a 96 mesi, aumentando a 108 rate dal 2029 al 2030 e a 120 rate dal 2031. L’obbligo di introdurre l’accertamento esecutivo, stabilito dalla riforma, porta la cartella esattoriale a perdere la sua utilità. Senza cartella esattoriale, necessaria per avviare le procedure di esecuzione forzata, si riducono i tempi di riscossione. Se entro 60 giorni dalla notifica, il contribuente non presenta ricorso né paga, l’Agenzia delle Entrate procede con l’esecuzione forzata. A tutela del contribuente è comunque previsto un periodo di sospensione di 180 giorni.

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